Donne e tumore al seno, ancora troppe le discriminazioni lavorative

Donne e tumore al seno, ancora troppe le discriminazioni lavorative

  • di Redazione
  • 22 Ottobre 2024
  • Italia ed estero

Diagnosi precoce, cure e qualità di vita. Oggi, per superare il tumore non basta solo aver seguito un percorso terapeutico adeguato e tempestivo, ma è importantissimo riprendere in mano la propria vita, potersi riconoscere ed essere gratificato socialmente e lavorativamente, come lo si era prima della malattia. Ma non sempre questo accade! Sono infatti tantissime, e sempre più in aumento, le donne con il tumore al seno che denunciano di essere demansionate e discriminate nel proprio posto di lavoro. Come se non bastasse esiste un alto rischio di perdere pure il proprio impiego! Si tratta di "una situazione inaccettabile –come spiega Flori Degrassi, presidente nazionale dell’Associazione nazionale donne operate al seno (Andos) –che va monitorata e su cui vanno adottati provvedimenti concreti di protezione".

ANDOS Onlus Nazionale promuove lo screening senologico su tutto il territorio, e si sofferma anche sui diritti di chi viene colpito dal tumore. Nel 2024, infatti, "si impegna a progettare strategie e interventi sul fronte dei diritti e dei bisogni sociali delle donne, con riferimento all'accesso ai servizi, alla tutela del lavoro e alla protezione sociale." Questi temi sono stati oggetto della giornata di studio, dal titolo Cura e prevenzione del cancro al seno: salute, diritti, cultura, promossa da ANDOS il 14 ottobre 2024 a Palazzo Merulana, sede museale a spazio aperto per la cultura e il dibattito nel cuore di Roma.

Ogni anno in Italia sono circa 55mila le donne che si ammalano di cancro al seno e aumentano i casi tra le fasce più giovani. Sono anche in crescita le  segnalazioni di discriminazione e demnasionamento lavorativo delle associate Andos. Proprio per questo, l’associazione intende lanciare un appello alle istituzioni per un maggiore controllo sui luoghi di lavoro in difesa di chi è colpito da una neoplasia. 

"Nelle nostre 53 sezioni provinciali –spiega Degrassi – riceviamo troppe lamentele di pazienti che affermano la mancanza di protezione sociale sui posti di lavoro proprio in quanto pazienti oncologiche. Queste donne devono affrontare non solo il calvario delle terapie, ma talvolta anche seri problemi economici a causa di discriminazione o addirittura perdita del lavoro. Sono temi sempre più importanti e che devono vederci impegnate, perché colpiscono donne in una fase molto delicata della loro vita: una situazione particolarmente pesante".