

Con l’IA più diagnosi precoci e precise di tumore al seno in meno tempo
- di Redazione
- 25 Marzo 2025
- Italia ed estero
A Roma convegno nazionale sulle nuove tecnologie. I medici chiedono software innovativi nei centri oncologici di riferimento entro tre anni.
Il tumore al seno è il cancro più diffuso e anche quello con la percentuale più alta di guarigione, ma c’è ancora tanto da fare. Le statistiche raccontano che in Italia una donna su otto sviluppa il tumore della mammella e i nuovi casi all’anno sono oltre 53mila.
Purtroppo solo il 73% delle donne si sottopone all’esame di screening, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale, con però ampie differenze tra Nord e Sud del Paese.
Oggi fornisce un grande supporto l’intelligenza artificiale che riesce ad individuare anche le lesioni neoplastiche più piccole. I nuovi software vengono utilizzati sempre con maggiore frequenza anche nella biopsia liquida, una nuova procedura diagnostica che riesce a scoprire tracce di DNA tumorale per evidenziare precocemente i rischi di recidiva di neoplasia. Questi temi sono stati sviluppati durante il convegno nazionale Evoluzione tecnologica e Intelligenza Artificiale in Diagnostica Senologica. Stato dell’arte e Prospettive future che si è svolto a Roma presso l’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola.
"I nuovi software sono già una realtà in Italia nei programmi di prevenzione secondaria del tumore mammario – afferma il professor Ettore Squillaci, direttore della Diagnostica per immagini dell’Ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola -. L’intelligenza artificiale può aiutarci a gestire la grande mole di dati che siamo in grado di ottenere con gli strumenti diagnostici di ultima generazione. Si tratta di tecnologie che al momento sono attive solo in pochissime strutture sanitarie della Penisola ma che entro tre anni dovranno essere rese disponibili in tutti i centri di riferimento oncologici. Il loro utilizzo sarà potenziato grazie alle Reti Oncologiche Regionali e così saranno di ausilio ad un sempre maggior numero di pazienti. Sono programmi informatici molto avanzanti che possono anche essere installati su mammografi già esistenti. Quindi con investimenti relativamente limitati sarà a breve possibile analizzare più donne, in minor tempo e soprattutto ricevere informazioni precise sulla patologia".
La prevenzione del tumore al seno continua a fare passi da gigante. "Si registra un costante miglioramento delle apparecchiature diagnostiche sia di mammografia che di risonanza magnetica che, grazie anche alla intelligenza artificiale e ai nuovi mezzi di contrasto, consentono diagnosi più precise, in minor tempo e in un maggior numero di pazienti - prosegue Squillaci -. Scoprire un tumore al seno, anche di piccolissime dimensioni, dunque ora è possibile e per questo assume un ruolo sempre più importante la prevenzione secondaria per rendere il tumore al seno una malattia curabile che non deve fare più paura".
Occorre sensibilizzare ulteriormente la popolazione affinchè si possa coprire una fetta più ampia di donne come conclude Squillaci: "In Italia una donna su quattro fra i 50 e i 69 anni non ha svolto la mammografia, né spontaneamente, né all’interno di programmi di screening organizzati a livello regionale. La guarigione dal cancro al seno è una possibilità concreta che interessa oltre il 70% delle donne colpite dalla malattia. Con la diagnosi precoce della neoplasia aumentano esponenzialmente le possibilità di sconfiggerla definitivamente. Come specialisti medici rinnoviamo il nostro invito a tutte le donne residenti nel nostro Paese a fare prevenzione senologica".