All’Ieo al via la sperimentazione con la crioablazione per rimuovere il tumore al seno

All’Ieo al via la sperimentazione con la crioablazione per rimuovere il tumore al seno

  • di Redazione
  • 26 Giugno 2024
  • Italia ed estero

Si chiama crioablazione l’ultima frontiera per la rimozione del cancro al seno, che potrebbe sostituire la chirurgia almeno per le forme iniziali di tumore, ottenendo lo stesso risultato oncologico. A verificarne la fattibilità sarà il studio clinico Precice, promosso dall’Istituto europeo di oncologia e sostenuto dalla Fondazione Veronesi, che sta reclutando 234 pazienti over 50 con tumore mammario di piccole dimensioni (fino a 15 mm di diametro) a basso rischio.

Le persone candidabili alla crioablazione saranno inserite nel percorso terapeutico standard, con radioterapia e chemioterapia adiuvante se necessaria, ma la rimozione del tumore avverrà senza tagli chirurgici, permettendo alle pazienti di tornare a casa il giorno stesso del trattamento senza cicatrici né protesi.

"Con questo studio vogliamo dimostrare che l’uso della crioablazione percutanea nel trattamento del carcinoma mammario a basso rischio non è inferiore rispetto alla chirurgia. L’ipotesi scientifica è che la crioablazione in casi selezionati sia la giusta alternativa all’approccio chirurgico perché, a parità di efficacia, assicura alla paziente una migliore qualità di vita (ridotta morbidità, non necessità di anestesia generale, migliori risultati cosmetici) e un conseguente minor impatto psicologico così come un miglior rapporto costo/beneficio", ha spiegato Franco Orsi, direttore della Radiologia interventistica Ieo.

Si tratta di una tecnica consolidata che usa temperature molto basse per distruggere i tessuti e può essere eseguita con un approccio percutaneo con la semplice anestesia locale. In sintesi, la procedura per il seno prevede di arrivare al tumore con una sonda delle dimensioni di un ago (criosonda) sotto guida ecografica: quando il bersaglio viene raggiunto, la sonda rilascia la sua carica refrigerante, che può arrivare a -190 gradi, distruggendo il tumore e i suoi margini. L’Istituto milanese sarà il primo a sperimentare la tecnica in Italia.

"La chirurgia è il trattamento standard per le donne con tumore del seno ed è il caposaldo delle cure per questa malattia. Negli ultimi 40 anni, tuttavia, l’impegno di tutti i senologi del mondo, e in prima linea qui all’Istituto europeo di oncologia si è concentrato nel ridurre al minimo l’invasività dell’atto chirurgico per ottenere il minore impatto possibile sulla vita della donna a parità di sicurezza oncologica. I trattamenti percutanei come la crioablazione vanno esattamente in questa direzione e il nostro obiettivo è inserirli nella nostra offerta di cura del tumore del seno", ha affermato Paolo Veronesi, direttore del Programma Senologia dell’Ieo e presidente della Fondazione Veronesi.

Molti studi hanno già confermato la capacità di questa tecnica di ottenere un controllo locale paragonabile alla chirurgia, offrendo un miglior risultato cosmetico, minori complicanze e costi estremamente contenuti. Il trial statunitense Ice3 (Cryoablation of Low Risk Small Breast Cancer), ha coinvolto donne con tumori di piccole dimensioni e a basso rischio e ha mostrato che la crioablazione è efficace nel controllare il tumore senza necessità di intervento chirurgico. Il tasso di successo della crioablazione nel trial Ice3 è promettente, con un’assenza di recidiva di malattia a cinque anni nel 96,4% delle pazienti. Il dato, secondo gli esperti, indica che questa tecnica può rappresentare un’alternativa valida e meno invasiva rispetto alla chirurgia tradizionale.

"Le tecniche percutanee di radiologia interventistica per il tumore del seno, rappresentate soprattutto dalla crioablazione, sono oggi in grado di aprire nuove prospettive concrete di trattamento conservativo. Per curare in modo conservativo sono infatti necessarie due condizioni: una diagnosi precocissima e strumenti minivasivi capaci di cogliere il vantaggio di intercettare un tumore estremamente piccolo. La tecnica della crioablazione è uno di questi strumenti ed è sicuramente fra i più innovativi", ha concluso Orsi.