Alcol e tumori, un legame da non sottovalutare
- di Redazione
- 30 Luglio 2024
- Italia ed estero
L’alcol è terzo tra i fattori di rischio modificabili che causano più tumori
Si parla tanto di prevenzione oncologica associandola ad un corretto stile di vita che include il fare attività fisica, mangiar sano, evitare di fumare, ma capita, talvolta, di accantonare il legame che esiste tra alcol e tumori. .
L’ Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) alla fine degli anni ‘80 ha riconosciuto l’alcol come una sostanza cancerogena, ma ancora oggi si sottovaluta questo aspetto. Il suo consumo, invece, sembrerebbe essere collegato ad una percentuale considerevole delle nuove diagnosi annuali di tumore. Lo ribadisce un recente studio pubblicato sulla rivista CA: A Cancer Journal for Clinicians, che identifica il consumo di bevande alcoliche (di qualunque tipo) al terzo posto tra i fattori di rischio modificabili collegati al maggior numero di diagnosi e decessi per cancro negli Stati Uniti.
Ma cos’è la prevenzione e cosa sono i fattori di rischio modificabili ?
La prevenzione salva la vita ed è la prima arma che possiamo utilizzare per superare il cancro. Passa attraverso l’informazione e promuove l’adozione di stili di vita sana. Questa è la cosiddetta prevenzione primaria che ha lo scopo di ridurre l’insorgenza del cancro, ossia il numero di nuovi casi attraverso due tipi di fattori:
- non modificabili, come il sesso, un particolare assetto genetico e l’età,
- modificabili, come gli stili di vita.
La ricerca, realizzata da un team di oncologi dell’American Cancer Society, spiega che nel 2019 l’alcol ha provocato il 5% di tutte le neoplasie maligne registrate tra gli adulti residenti in USA. Lo studio annovera tra i fattori più pericolosi il fumo di sigaretta, che si piazza al primo posto causando il 19% di tutti i casi di tumore, segue il peso eccessivo, che genera il 7,6% dei casi. Il consumo di alcolici, causa del 5% di tutti i tumori registrati negli Usa nel 2019, è al terzo posto. Le neoplasie associate all’alcol prese in considerazione nello studio sono quelle del cavo orale, della faringe e della laringe, colon-retto, fegato, esofago e il tumore del seno nelle donne. Proprio per il coinvolgimento nell’insorgenza di tumori femminili (in particolare quello mammario) il consumo di alcol risulta causa di una percentuale maggiore di neoplasie nelle donne (terzo nella classifica dei fattori di rischio modificabili e coinvolto nel 6,2% dei casi totali) rispetto agli uomini (per i quali è solo quarta causa modificabile di cancro, coinvolto nel 4,7% dei tumori registrati nel 2019).
Come si legge su www.airc.it: "A livello del colon l'alcol agisce attraverso almeno due diversi meccanismi: tramite l'acetaldeide, una sostanza in cui l'alcol è convertito e che è riconosciuta come cancerogena. Questa riduce la capacità di assorbimento dei folati, composti che sembrano proteggere dal cancro del colon e della mammella. Inoltre l’etanolo stimola la produzione di estrogeni e androgeni circolanti nel sangue, ormoni importanti nella crescita e nello sviluppo del tessuto del seno, dell’ovaio e della prostata."
"È noto da anni che l’alcol è un cancerogeno, indipendentemente dalla forma in cui lo si assume", spiega Saverio Cinieri, Presidente di Fondazione Aiom, "Si tratta di una sostanza che può aumentare il rischio di soffrire di molte forme tumorali, non solo le neoplasie del fegato. Non esiste una dose sicura, e quindi è importante che la popolazione ne sia informata, soprattutto le donne per le quali può risultare più dannoso, a parità di dose, rispetto alla popolazione maschile, per via di una minore capacità dell’organismo di smaltire questa sostanza".