Una donna su 3 con tumore al seno non segue la terapia
- di Redazione
- 13 Novembre 2024
- Italia ed estero
La terapia ormonale dopo un intervento per tumore al seno riduce fortemente il rischio di recidiva del 40%. Eppure un terzo delle pazienti ha indicato di non seguire la cura come dovrebbe, come emerso in un sondaggio promosso da Aiom e Fondazione Aiom e condotto in Italia su mille donne con carcinoma mammario.
Il 35% ha ammesso di non considerarsi aderente alla cura e, di queste, il 18% non lo è completamente. Sebbene, poi, l’88% ritenga di aver ricevuto dal clinico informazioni adeguate, quasi la metà (47%) non è consapevole che la mancata aderenza può portare a una recidiva del tumore.
I dati, presentati nel corso del XXVI congresso dell’Associazione italiana di Oncologia medica (Aiom) a Roma, sono in linea con quelli di una grande meta-analisi pubblicata su Breast, in cui sono stati analizzati 26 studi condotti su più di 5.000 pazienti ciascuno. I risultati mostrano che nel corso dei cinque anni di terapia ormonale raccomandati, l’aderenza cala di oltre il 25%. Percentuale che si traduce in numeri grandi, se si pensa che ogni anno si registrano oltre 55 mila diagnosi di tumore al seno solo nel nostro Paese, e che circa il 70% è di tipo ormonale.
Proprio questi dati hanno spinto Aiom e Fondazione Aiom a promuovere la prima campagna sull’importanza dell’assunzione delle cure ormonali nelle dosi e nei tempi indicati dagli oncologi. Per il progetto, realizzato con la sponsorizzazione non condizionante di Lilly, verranno redatti opuscoli da distribuire nei centri di oncologia, ci saranno webinar per i pazienti e attività social.
"La terapia adiuvante, cioè successiva alla chirurgia, può essere considerata uno dei maggiori successi in oncologia negli ultimi trent’anni. La mancata aderenza rappresenta un danno sia per i pazienti che per il sistema. Maggiore aderenza significa infatti minor rischio di ospedalizzazione, minori complicanze associate alla malattia, maggiore sicurezza ed efficacia dei trattamenti, incremento della sopravvivenza e riduzione dei costi per le terapie. È importante che le pazienti siano consapevoli dei benefici della terapia adiuvante e siano informate su tutti gli aspetti della terapia: durata, scelta dello schema di trattamento ed entità degli effetti collaterali. Oggi esistono cure non solo molto più efficaci di un tempo, ma anche in grado di migliorare la qualità di vita", ha spiegato Saverio Cinieri, Presidente di Fondazione Aiom.
Secondo quanto emerso dal sondaggio, il 76% delle pazienti dice di riferire all’oncologo gli effetti collaterali, che sono tra i principali motivi della non aderenza. Ma su questo aspetto la buona comunicazione tra medici e pazienti può fare la differenza, secondo Massimo Di Maio, Presidente eletto Aiom.
"I farmaci utilizzati possono causare vampate di calore, stanchezza, dolori articolari o nausea. È importante che l’oncologo fornisca alla paziente indicazioni, anche sugli stili di vita, per contrastare questi disturbi", ha confermato Di Maio.
Nella meta-analisi, le donne più attente sono risultate le 50-65enni. La minore aderenza delle più giovani è determinata dal timore degli effetti collaterali provocati dai farmaci, soprattutto a carico di fertilità e sessualità. La minore aderenza nelle più anziane, invece, è legata soprattutto alla contemporanea presenza di altre malattie, alla scarsa alfabetizzazione sanitaria, al decadimento delle funzioni cognitive e alla mancanza di supporto sociale.
Ma tra i motivi c’è anche la semplice dimenticanza. Così un’altra meta-analisi, condotta dall’Università del Colorado e pubblicata sul Journal of Clinical Oncology, ha analizzato 33 studi sulle strategie per migliorare l’aderenza e che avevano coinvolto complessivamente più di 375.000 donne.
"Sono stati sperimentati diversi modi per memorizzare questo appuntamento fisso, attraverso lettere, sms, notifiche sullo smartphone, telefonate o portapillole ‘intelligenti’, che hanno avuto un effetto significativo nel migliorare l’assunzione della cura nelle dosi e nei tempi prescritti dal medico", ha sottolineato Di Maio.