Paure e assenza di tempo rallentano lo screening oncologico femminile
- di Redazione
- 24 Aprile 2023
- Italia ed estero
Il 22 aprile si è celebrata l’ottava Giornata nazionale della salute della donna, istituita e promossa su iniziativa del Ministero della Salute e della Fondazione Atena Onlus.
In occasione di tale ricorrenza il Ministero della Salute ha organizzato il 21 aprile l’evento "La Salute della donna: garantire equità e appropriatezza delle cure".
I temi della giornata hanno ruotato attorno a: la prevenzione, la medicina di genere, la ricerca, la tutela della salute, la comunicazione, la gestione dei rischi psicosociali per le lavoratrici, la sinergia tra istituzioni sanitarie e Terzo settore.
"L’Italia è una delle Nazioni più longeve al mondo e le donne vivono più a lungo degli uomini - ha spiegato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Di qui l’importanza della promozione e della tutela della salute della donna attraverso tutte le età, fin dalla tutela del nascituro, e in tutti i contesti, da quello scolastico a quello lavorativo. La prevenzione intesa come sani e corretti stili di vita e la prevenzione oncologica, attraverso l’adesione ai programmi di screening, sono determinanti per migliorare lo stato di salute ed evitare malate e malati in futuro".
In occasione dell’evento, nella piazza antistante il Ministero della Salute, sono state offerte gratuitamente visite senologiche, mammografie, ecografie mammarie, visite ginecologiche, ecografie transvaginali e Pap Test grazie alle unità mobili della Carovana della Prevenzione di Komen Italia, fondata dal prof. Riccardo Masetti, Direttore del Centro Integrato di Senologia Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Lo stesso Massetti ha spiegato come le paure e mancanza di tempo allontanino le donne dai check-up.
"E' importante spiegare a chi ha paura di fare la mammografia - ha rassicurato Riccardo Masetti, che si tratta di un esame innocuo, con i nuovi macchinari il livello di radiazioni è irrisorio. Molte sono poi le donne che non fanno i check-up oncologici per la paura, inconscia, di scoprire qualcosa. Ma posticipare la diagnosi complica la cura. Per questo dobbiamo puntare su progetti, come la Race for the cure, che uniscono la prevenzione a momenti più leggeri e di svago come la maratona o il fitness".
Come ha precisato Annamaria Colao, presidente dell'associazione italiana di endocrinologia (Sie): "Le donne vivono più a lungo degli uomini perché per buona parte della loro vita sono protette dagli ormoni estrogeni. Spesso però non hanno tempo di prendersi cura della loro salute. Per garantire loro un invecchiamento in salute è necessaria una medicina, non solo di genere, cioè tarata sulle difficoltà rispetto all'uomo, ma anche personalizzata".
FONTI:
ANSA
www.salute.gov.it/