La dieta mima-digiuno: alleata delle terapie oncologiche per affamare il cancro

La dieta mima-digiuno: alleata delle terapie oncologiche per affamare il cancro

  • di Redazione
  • 21 Settembre 2021
  • Italia ed estero

Una potente alleata delle terapie oncologiche è sicuramente fornita dalla dieta, un fattore fondamentale per affamare il cancro che ha un ruolo centrare per l’efficacia delle cure.

"Per combattere il cancro le terapie tradizionali da sole non bastano. Diffidate degli oncologi che non prendono in considerazione gli interventi sull’alimentazione che accompagnano le terapie standard, perché oggi abbiamo la certezza che l’alimentazione e il suo impatto sul metabolismo possono svolgere un ruolo centrale per l’efficacia delle terapie", ha affermato Valter Longo, Direttore Laboratorio Longevità e Cancro di IFOM – Istituto Firc di Oncologia Molecolare di Milano e Direttore Istituto di Longevità della University of Southern California di Los Angeles.

"In America già 13mila medici prescrivono il kit mima-digiuno come cura integrativa per ottimizzare i risultati e minimizzare gli effetti negativi delle terapie. In Italia siamo ancora molto indietro, ma so che presto le cose cambieranno", ha commentato in un articolo pubblicato dall’Huffpost, che lo ha intervistato in occasione dell’uscita del suo libro "Il cancro a digiuno" (Vallardi).

La pubblicazione sostiene che affamare il cancro rappresenta un’arma in più per sconfiggerlo. "In 15 anni è cambiato tutto, c’era solo la teoria. Gli studi si limitavano alle cellule sane, ci chiedevamo come reagivano se le mettevamo a digiuno. I primi i risultati ci hanno incoraggiato, erano positivi, le cellule sane erano come protette da uno scudo. Siamo passati dai test sugli animali, agli studi clinici, sugli uomini; poi gli studi randomizzati. In 15 anni siamo passati da un’idea, ad una terapia, quella del mima-digiuno, che moltiplica l’efficacia delle altre cure. La conclusione è che è cambiato tantissimo, ci sono dati che dimostrano matematicamente che la strada è giusta. Serve ancora la dimostrazione per convincere gli oncologi del mondo, ma questo è un altro discorso", ha commentato Longo.

"Solo il 5% degli oncologi conosce e segue le indicazioni della mima-digiuno. La maggior parte è titubante non perché i dati non siano solidi, ma perché probabilmente è deluso dal fallimento di tante idee circolate in passato. Così sono più cauti, aspettano l’FDA e studi randomizzati. Il processo però è molto lento. Anche lo studio che stiamo facendo ora sulla terapia ormonale: ci vorranno sette anni, 13 milioni di dollari e probabilmente in questo lasso di tempo la terapia standard a cui stiamo abbinando la mima digiuno non si farà più. Capisce bene che se l’oncologo va a caccia di queste approvazioni rischia di non averle in tempo", ha dichiarato Longo.

Longo ha poi riportato l’attenzione sulla situazione italiana. "In Italia diversi centri di eccellenza nella cura dei tumori, in collaborazione con me, hanno intrapreso interventi integrati di questo tipo, all’interno di una ricerca clinica di fattibilità che coinvolge pazienti colpiti da diversi tipi di tumore e che si basa su protocolli clinici approvati dai comitati etici. Una soluzione ideale fino a quando la terapia integrata non sarà entrata a far parte delle terapie standard, ma che, essendo molto difficile da percorrere per la maggior parte degli oncologi, viene raramente praticata", ha specificato.

"Se si toglie nutrimento a un paziente oncologico prima di sottoporlo alla chemioterapia, le cellule normali risponderanno innalzando uno scudo protettivo; le cellule tumorali invece ignoreranno il comando di proteggersi e rimarranno vulnerabili, rendendo così possibile eliminare più cellule tumorali e riducendo i danni alle cellule sane. I nostri studi e quelli di altri ricercatori mostrano che il digiuno, oltre a proteggere le cellule sane, rende le terapie contro i tumori molto più tossiche per il melanoma, il cancro al seno, il tumore alla prostata, al polmone, al colon-retto, il neuroblastoma, la leucemia e altri tipi di cancro. Effetti terapeutici durevoli si raggiungono combinando digiuno o diete mima-digiuno a terapie standard sviluppate e in parte efficaci su specifici tumori", ha ribadito Longo.

Nel libro viene anche ribadito che non ci sono tumori che rispondono in modo diverso alla mima-digiuno in quanto può essere applicata a una vasta gamma di tumori, per i quali i farmaci si sono rivelati non sufficientemente efficaci.

"Partendo dai dati sulle cellule, penso che se potessimo rendere le cellule tumorali dieci volte più sensibili e le cellule sane dieci volte più resistenti alla terapia riusciremmo probabilmente a guarire la maggior parte dei tumori. Per combattere il cancro dovremo combinare terapie standard, come l’immunoterapia o la terapia ormonale, a terapie nutrizionali in cui viene rivoluzionata la disponibilità di nutrienti sia durante sia dopo la terapia. Diffidate degli oncologi che non prendono in considerazione gli interventi sull’alimentazione che accompagnano le terapie standard, perché oggi abbiamo la certezza che l’alimentazione e il suo impatto sul metabolismo possono svolgere un ruolo centrale per l’efficacia delle terapie", ha concluso Longo.