Il casco freddo che salva i capelli dopo la chemioterapia arriverà in Sardegna?

Il casco freddo che salva i capelli dopo la chemioterapia arriverà in Sardegna?

  • di Redazione
  • 23 Gennaio 2020
  • Italia ed estero

Anche in Sardegna si richiede l’utilizzo del "casco freddo" per proteggere la caduta dei capelli durante la chemioterapia. Proprio in questi giorni, infatti, è stata presentata una mozione in consiglio regionale in cui si invitano la giunta e l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, a "fornire gli ospedali di questi strumenti tecnologici adeguati alla prevenzione dell’alopecia". Uno degli effetti collaterali più temuti dai pazienti oncologici è proprio la caduta dei capelli, il "casco freddo", che è approdato in Italia nel 2017 era inizialmente presente in pochi ospedali come il Perrino di  Brindisi, il Policlinico Gemelli di Roma e l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Quello che sembrava essere un impiego sperimentale ora è diventato sempre più diffuso. Infatti si registrano buoni risultati anche all'ospedale di Lugo di Romagna a Ravenna.  Il casco è dotato di una cuffia in silicone morbido con effetto refrigerante, viene applicato sulla testa della paziente ad una temperature di 4° centigradi prima, durante e dopo la somministrazione del trattamento chemioterapico, inducendo i piccoli vasi sanguigni che irrorano il bulbo pilifero a restringersi ed evitando spesso la caduta dei capelli. Secondo cifre riportate dalla stampa ravennate, nel 2019 delle 62 donne che lo hanno testato all'ospedale di Lugo ben 35 non hanno avuto bisogno di ricorrere alla parrucca avendo salvato la propria chioma. Uno strumento ben tollerato dalle pazienti, che solo in 5 casi hanno dovuto sospendere l'esperimento per sensazione di freddo o cefalea.  Il Paxman Scalp Cooling system, così si chiama tale strumento, ha dunque avuto effetto positivo sul 56% delle pazienti sottoposte a chemioterapia, evitando l’uso della parrucca.