Allarme alimentazione in ospedale: le diete per i malati oncologici sono sbagliate

Allarme alimentazione in ospedale: le diete per i malati oncologici sono sbagliate

  • di Redazione
  • 19 Agosto 2019
  • Italia ed estero

La ricerca ha fatto passi da gigante per dimostrare che una corretta alimentazione è in grado di prevenire i tumori e contrastare le recidive. Ci sono infatti alcuni cibi che aumentano il rischio di tumore, alimentando le cellule maligne.

Nonostante questo in alcuni ospedali vengono serviti quotidianamente dei pasti non adeguati ai pazienti che stanno svolgendo cure oncologiche.

Una statistica del Karolinska Institute ha evidenziato come seguire un certo tipo di alimentazione permetta una ripresa più veloce e un risparmio sulle spese mediche.

C’è poi un recente studio, pubblicato su Plos One, che ha preso a campione oltre 500 pazienti oncologici dimessi dopo un intervento che ha evidenziato come dieta e attività fisica siano un binomio vincente per evitare una morte precoce.

Il "Codice europeo contro il cancro" e il documento del "Fondo mondiale per la ricerca sul cancro" hanno stilato delle vere linee guida per i pazienti oncologici fornendo consigli sui cibi da assumere e sconsigliandone altri in modo da riprendersi più velocemente in seguito ad un intervento.

Alcuni ospedali però non sembrano tener conto di queste preziosi indicazioni e ai pazienti viene proposta una dieta sbagliata che a causa della disinformazione può portare i pazienti a seguirla anche una volta ripresa la quotidianità.

Il professor Franco Berrino, esperto del settore alimentare relazionato ai tumori ha dichiarato: "In generale, la classe medica non ha una preparazione adeguata sul ruolo della dieta per favorire la guarigione e prevenire l’insorgenza di recidive. In particolare, un giovane appena laureato in medicina non ha studi del genere alle spalle. Questa mancanza di cultura si riflette in una bassa attenzione alla dieta e alle linee guida alimentari all’interno degli ospedali".

"Se da una parte la ricerca individua un nesso tra l’eccesso di zuccheri e la crescita dei tumori, in quanto l’aumento di insulina che ne deriva favorisce la divisione cellulare, negli ospedali vengono somministrati cibi che fanno molto aumentare la glicemia, ovvero il contenuto di glucosio nel sangue. Uno dei pasti tipici degli ospedali è il prosciutto con il purè di patate: grave che si ignori che il secondo aumenta la glicemia e il primo è altamente sconsigliato dalle linee guida del Codice europeo contro il cancro, come tutte le carni lavorate. Per non parlare del fatto che nelle corsie di ospedale si trovano distributori di bevande zuccherate, altro alimento sconsigliato nella prevenzione. Succede perfino qui nell’Istituto Tumori di Milano. Tra l’altro bisognerebbe dare ai malati l’esempio e aiutarli così a capire cosa non dovrebbero fare dopo le dimissioni".

Il professor Berrino, sconsiglia il consumo di farina bianca, pane e in generale di tutti i prodotti raffinati o industriali. Alcuni ospedali come il Policlinico San Donato di Milano, il Policlinico Sant’Orsola di Bologna e l’Ospedale di Mantova seguono invece alla lettera le linee guida alimentari in campo oncologico. In queste strutture i pazienti vengono visitati da un nutrizionista e ricevono indicazioni chiare in merito all’alimentazione da seguire da chi li assiste in reparto, portandosi dietro questo bagaglio di conoscenze anche una volta usciti dall’ospedale, con vere e proprie indicazioni scritte in fase di dimissione sulla dieta corretta per il proprio caso.

Al Sant’Orsola di Bologna è stato scelto di ridurre l’uso di alimenti di origine animale a favore delle proteine vegetali e delle verdure per i pazienti oncologici. L’ospedale di Mantova ha invece attivato il progetto "Chef in ospedale" che coniuga le conoscenze di una nutrizionista con quelle di uno chef stellato riuscendo così a creare dei menù per i pazienti che siano allo stesso tempo gustosi e sani. Sono state inoltre sostituite le bevande zuccherate con acqua o con altre bevande senza zuccheri aggiunti.