Milano, è bello rivedersi anche in certe circostanze
- di Redazione
- 29 Agosto 2019
- Testimonianze
Terza e conclusiva puntata del racconto di Sara, un’amica di Mai Più Sole
Tornai in quel di Quartu molto serena con la consapevolezza di dover stare a Milano abbastanza tempo e dover convivere con mio fratello e la mia amica Monica che mi avrebbe aiutata ogni giorno in questo percorso, visto che, giustamente, mio fratello doveva lavorare! Mentre attendevo il giorno della partenza ebbi un peggioramento costante e continuo. Iniziai con l’avere i piedi sempre intorpiditi, andai da chi mi operò al Brotzu e mi disse : " È tutto normale, appena inizierai le cure passerà". Di seguito persi la sensibilità ai polpacci, glutei e infine le cosce, insomma partii dall’aeroporto di Elmas con la sedia a rotelle perché le mie gambe non mi reggevano più! Arrivai in Humanitas il giorno dopo che proprio riuscivo a fare pochi passi senza che gli altri mi dovessero aiutare. La prima cosa che mi dissero le due dottoresse che poi seguirono tutto il mio percorso: "Sara ti vedo non troppo in forma ora valuteremo gli esiti della tac e la tua cura". La situazione non era delle migliori, delle cellule cancerogene stavano intaccando il midollo e in una sezione non c’era quasi più liquido midollare. Stavo rischiando una paralisi e se avessi aspettato ancora non saremo qui a parlarne. Sentirsi dare una notizia come quella a 34 anni non é di certo bello, calò il silenzio. Trascorsi tutto il resto della giornata a fare visite e calchi per iniziare le cure l’indomani con la massima urgenza e potenza: non c’era altro tempo da perde e l’umore non era dei migliori, ma io, mio fratello e la mia amica Monica non abbiamo smesso di sorridere e dire cavolate per liberare la mente! Il giorno dopo iniziò la parte più complicata della terapia, non é di certo bellissimo essere chiusa in una gabbia gommata sulle forme del proprio corpo, é molto pauroso e claustrofobico i primi giorni, sembra di starci ore dentro, mancava l'aria ma in realtà erano pochi minuti ogni giorno. Dopo quattro sedute di cure già ri cominciai a camminare, lentamente, ma da sola. Era tutto molto emozionante. Il resto del percorso filò liscio tra me e chi mi seguiva, dottori, infermieri e persone sconosciute, che non mi facevano mai mancare un abbraccio, parole positive e tanti sorrisi essendo poi così lontana da casa! Fu un mese e mezzo molto lungo e stancante: i week end ci si distraeva con aperitivi con amiche e parenti e chiacchiere varie per staccare la mente, foto ricordo e scemate di ogni tipo. Le risate e l'essere positivi sempre e comunque fino a prova contraria mi ha, e ci ha aiutati molto.
Tornammo in Sardegna a fine marzo, sarei poi ripartita per le sessioni di chemioterapia sempre a Rozzano, ospite a casa dei miei Zii di Gallarate. La prima volta entrambi i miei genitori mi accompagnarono, poi andammo solo io e mia madre. La chemio veniva eseguita ogni mese e durava sei ore. Il primo giorno ero molto agitata, era la prima volta e poi avendo un costante problema con le vene per farmi mettere l’ago della chemio optarono per mettermi "un pic fisso" per evitare di torturarmi ancora vene e braccia. Sono stata fortunata, la chemio su di me non ha avuto chissà che effetto collaterale,come anche la radioterapia a cui ho sempre reagito fisicamente molto bene e non ho mai avuto un giorno di stop, anche se la stanchezza fisica era moltissima. A luglio 2018 feci la mia ultima chemioterapia e ora a distanza di un anno faccio visite di controllo ogni tot di mesi Questa esperienza mi ha cambiata, forse migliorata, mi son resa conto di essere più forte di quanto io abbia mai pensato e lo sdrammatizzare e sorridere sempre (fino a che non avevo entrambi i piedi nella fossa come dicevo a mio padre) è doveroso per me la mia vita e a tutti gli altri. Avevo e ho ancora troppe cose da fare e da vivere,non potevo non credere che tutto sarebbe andato bene, e così fu!
Grazie a chi, pur non essendo mio parente diretto e lontano da casa, non mi ha mai fatto mancare un sorriso,un abbraccio e tante risate,tutto questo mi ha reso più forte e più me stessa!
Qui puoi leggere la prima e la seconda puntata