Non illuderti
- di Redazione
- 16 Settembre 2019
- I Mille Colori di Fausta
Ritorna l’appuntamento del lunedì con l’emozionante rubrica curata dall'amica Fausta Giorgia Mascia
A volte passano settimane nelle quali mi illudo di essere sana, quella di sempre (quella di prima) e non penso se non a cose positive, poi una telefonata o la scadenza di una R.M per accertamenti mi richiamano alla memoria il mio stato come un ricordo che riemerge in un sogno. Inizia sempre allo stesso modo: il giorno prima dei controlli mi sento apatica, malinconica, malate poco speranzosa e poi c'è l'attesa dell'esito, quattro o cinque giorni infernali. Fingo di non provare paura: in piedi o seduta con le braccia lungo i fianchi o incrociate. Non parlo, aspetto, come se la mannaia del boia si dovesse abbattere su di me. Quando ritorno a casa mi sento confortata ma guardo le cose e le persone come chi crede di poter vedere ancora per poco. Il trauma mi zittisce e mi rende cupa. Sbrigo piccole cose ma il mio cuore è triste, il mio cervello invece registra che ho il cancro e devo imparare a conviverci.
Dove è finita la donna che rideva e programmava? Ora sono un'altra che pensa negativo. Non ho mai apprezzato i cambiamenti, forse è per questo che mi piaceva la vita di prima nella quale tutto scorreva come l'acqua in un fiume, placida e scontata. Ora le mie giornate sono scandite dai ritmi della malattia, dalle brevi pause di quasi benessere poi il ritorno agli inferi con controlli e cure, chemio, radioterapia, esami ... Questa sarà la mia vita, con momenti di pausa nei quali costruirò giorni belli da vivere normalmente. So che dal cancro si regredisce ma non si guarisce. Spero che sia sempre una remissione e mi regali ancora di vedere i miei figli e il mio Carlo il più a lungo possibile. La sofferenza la tollero e dovrò imparare a canalizzarla in forme di vita positive. Credo in Dio, mi aiuterà ancora, lui mi aiuterà sempre…