L’altra Io
- di Redazione
- 25 Novembre 2019
- I Mille Colori di Fausta
… Oscurità amata nella quale cantavo con Eva, al sorgere della Luna, tutte le mie canzoni …
Ritorna il nostro imperdibile appuntamento del lunedì con la rubrica curata dall’amica Fausta Giorgia Mascia
Non sarò più Sole al quale correvo la mattina e al tramonto per vedere la luce baluginosa dell'alba o il variegato tramonto che mi riempiva il cuore di bellezze infinite. Non sarò più mare al mattino che sa di salsedine e con le creste, che sembrano gabbiani, come ricami sulle onde oppure mare la sera tiepido e accogliente o invece la notte fredda e oscura. Non sarò più cielo incerto all'alba o cielo pittoresco durante il giorno. E ancora non sarò più scogliera piena di patelle, rivo scrosciante, fiume perenne oppure foresta bellissima e intricata o prato con papaveri rossi …
Non ho più tempo per cercare le albe e i tramonti, guardare le rupi scoscese dove cinghiali e lepri hanno sollevato la terra. Oggi io mi alzo e, con fatica, vado a fare fisioterapia poi c'è la chemio, le analisi, il dolore. Insomma non c'è più il tempo di guardare le cose e vederle veramente. Oggi la mia vita è tutta programmata: visite, terapie, date, scadenze, PET, terrore degli esiti. Non mi resta il tempo per amare il Sole; vorrei poterlo fare ma il mio mondo pratico è tutto rivolto a curare il male tant’è che non mi soffermo più davanti alle vetrine e le feste passano ma io non le vedo, non partecipo ad esse. Il male ha ucciso la ragazza fantasiosa e felice che ero, la donna appagata che amava la vita. Oggi sono il momento: mi alzo e vivo la giornata che è sempre faticosa ma sono viva seppur pesta e dolorante, piena di paure."Sono io" ovvero "un'altra io" che vive il giorno e non sogna più. Vivo il mio oggi, sono serena ma non mi soffermo più a guardare e sognare. Il male ha ucciso le mie fantasie però sono più realista, più concreta e felice giorno per giorno. Non dico più vorrei o farei ma devo, voglio e faccio. Provo dispiacere per poche situazioni; tutto mi è stato preso fuorché la vita e tutti i giorni accendo i miei lumi, i miei altarini, li alimento perché so che li devo alimentare come un fuocherello tenue. È la mia vita che ha resistito a tutto il dolore e ora, spoglia come me, vuole attenzione, coccole per vivere e per continuare …