Il dono

  • di Redazione
  • 11 Ottobre 2018
  • Ascoltare, meditare e amare

Ritorna l’appuntamento del giovedì con la rubrica bisettimanale curata dalla nostra amica Sonia Aresu


Ogni tanto ripenso a quando ero bambina, quando i problemi nascevano per futili motivi: per un litigio tra coetanee bastava un secondo perché tutto passasse in cavalleria per poi riprendere la propria quotidianità come se nulla fosse. Quando si cresce, soprattutto quando si attraversano dei periodi burrascosi, gli ostacoli che si presentano sono sempre più difficili da superare, come se davanti a noi si avessero tante porte da aprire con una sola chiave tra le mani. Ho la fortuna di avere attorno tante di quelle persone che mi vogliono bene, che farebbero di tutto pur di strapparmi un sorriso, non credo basti una vita per poterle ringraziare. Certe volte penso al motivo per cui si venga posti a dura prova, non solo una volta, ma tante. Ed in certe circostanze il coraggio viene meno, o meglio, si crede di non averlo ma in realtà è insito in noi. Perchè alcune volte si preferisce affogare nelle proprie lacrime al posto di reagire? Credo sia perchè fin dall'infanzia siamo stati educati ad avere i sensi di colpa su tutto, sull' essere una brava bambina, studentessa, donna, moglie, mamma e padrona di casa. E se per una buona volta riuscissimo a toglierci di dosso questo enorme macigno che ci portiamo addosso da sempre? Magari danzando sotto la pioggia, urlando a squarciagola la nostra canzone preferita, ascoltando la musica a tutto volume o correndo fino a perdere il fiato, insomma, uscendo dagli schemi. Quattro anni fa, dopo aver scoperto di avere un tumore ed essere uscita dalla sala operatoria, quel giorno, ho capito che mi è stata data una seconda opportunità, un dono. Il dono di regalare alle persone una parola di speranza, di vita e di conforto. Aiutarle, in primis gridarlo a me stessa per capire che c’ è qualcosa che va oltre la sofferenza sia fisica che psichica. E forse è proprio attraverso il dolore che s'imparare a vivere.